Progetti conclusi
Grazie per aver contribuito alla realizzazione di questi progetti!
I fuoricasta della nostra zona sono registrati all’anagrafe col titolo di Das che significa schiavo ed è uno stigma che si porta sulla fronte per sempre. Il villaggio di Khampur conta attualmente 500 famiglie Das. Qui, p. Pierluigi Lupi, agli inizi degli anni ’80, comprò un pezzo di terra. Costruì una casa in terra battuta con copertura di corrugati di zinco, iniziando così la sua attività missionaria. Con lui c’erano i primi 10 discepoli, che avrebbero poi assunto un ruolo di rilievo nella elevazione sociale dei Das. Qualcuno è diventato medico, un altro avvocato. Swapon Lino Das è il direttore della Ong “Dalit”.
La casa di p. Lupi, dopo la sua partenza, è stata trasformata in scuola per i numerosi alunni del villaggio. Ma, col passar degli anni, la casa non era più agibile. Nel 2008, ne è stata costruita un’altra in muratura con copertura di corrugati di zinco. Centinaia di alunni sono passati attraverso quelle aule, hanno formato famiglia e hanno contribuito al miglioramento del proprio gruppo. Attualmente, dalla terza elementare alla decima, sono 120 gli alunni che frequentano la scuola e sono seguiti da 6 insegnanti. Ora, la scuola ha bisogno urgente di riparazione. I corrugati di zinco sono diventati colabrodo e hanno bisogno di essere sostituiti. Anche porte e finestre necessitano di manutenzione così come le pareti e le recinzioni.
Il preventivo di spesa è di circa 5mila euro. Chiediamo il vostro aiuto. Grazie!
Per contribuire, si può inviare l'offerta su C/c.p. o bonifico a:"Associazione Missionari Saveriani Onlus"Viale San Martino 8 - 43123 PARMAC/c 1004361281 (cod. fiscale 92166010345)IBAN IT77 A076 0112 7000 0100 4361 281. È bene inviare copia dell'avvenuto bonifico via e-mail a
È ancora la Thailandia la protagonista del progetto di questo mese, perché un’alluvione ha colpito il distretto di Umphang, al confine con il Myanmar, dove i saveriani lavorano. Il ricavato delle vostre offerte aiuterà le famiglie vittime dell'inondazione. Alluvioni improvvise sono sempre più frequenti, anche a causa del cambiamento climatico perfino in zone considerate fuori pericolo. L’azione di aiuto si concentrerà nella sistemazione delle abitazioni e nel fornire cibo e materiale alle persone più bisognose. Saranno aiutate, in particolare, le famiglie di etnia karen anche oltre confine. Da qualche tempo, prestiamo il nostro servizio come insegnanti qualificati in numerose scuole governative che assicurano l’istruzione ai ragazzi ospiti del Centro d’accoglienza. Grazie per la vostra sensibilità e solidarietà.
Da quattro anni, i saveriani in Thailandia sono presenti in maniera regolare a Um Phang e nella zona circostante, al confine con il Myanmar. Da gennaio 2020, con l'arrivo di p. Alessio Crippa e di due catechisti che hanno affiancato p. Reynaldo Tardelly, la nostra presenza ha assunto la conformazione di una vera comunità, completamente impegnata a creare contatti e amicizie nei numerosi villaggi della zona, tutti di etnia Karen (in fuga dal conflitto birmano), in vista di un lavoro più specifico di evangelizzazione. Nella zona interessata, che è molto vasta, rurale e montana, ci sono solo tre famiglie cattoliche. Numerosi villaggi sono raggiungibili solo con autoveicoli a trazione integrale, attraverso strade sterrare e piene di buche, soprattutto durante la stagione delle piogge. Attualmente, abbiamo un solo pick-up (con 200mila chilometri già fatti), e ce ne serve un altro. Pensiamo di acquistare un Toyota Revo Rocco, il cui costo ammonta a circa 26mila euro. L’acquisto è possibile solo grazie alla vostra generosità.
Tra le popolazioni indigene che abitano la regione di Chittagong Hill Tracts, la popolazione Mro è quella che ha vissuto in un isolamento quasi totale e lontano dai cambiamenti del Bangladesh. Non avendo alcuna documentazione legale delle loro terre, hanno assistito alla deforestazione delle riserve, all'estrazione di pietre e roccia dalle fonti d'acqua, alle restrizioni sul loro tradizionale sistema agricolo di "coltivazione mobile". Negli ultimi vent’anni, la diocesi di Chittagong e i saveriani hanno iniziato a rendere la popolazione Mro consapevole della necessità dell'istruzione per la sopravvivenza e la protezione dei diritti. Nel villaggio San Li Mro Para nessuno va a scuola. Il figlio del capo villaggio ci è andato, nella scuola gestita da p. Lupi a Lama. Ha deciso di aprire una scuola per ragazzi e ragazze del suo villaggio e di quelli vicini, aiutato da altre due giovani maestre Mro. Gli abitanti hanno costruito una piccola struttura in legno che può ospitare 45-50 bambini, fino alla terza classe elementare. Poi, potranno continuare nel Centro Mohamuni Shishu Shadan, a Lama. Il costo per gestire la scuola di villaggio è di circa 3.000,00 euro.
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In quattro settori diversi della parrocchia di Kamenge (Buhayira1; Buhayira2; Benga di Muberure; Nyarusagamba, villaggio di Batwa), a nord della capitale Bujumbura, serve portare acqua potabile a centinaia di persone. Altre condotte d’acqua in zone limitrofe sono state realizzate negli anni scorsi dal compianto p. Giuseppe De Cillia; ora restano ancora alcune aree da coprire. L’acqua potabile è utile per arrestare la propagazione di malattie (epatite, verminosi, tifo, malaria…). La gente è obbligata a prendere l’acqua dal torrente Gikoma, soprattutto durante la stagione delle piogge (settembre-aprile). Durante la stagione secca (maggio-settembre), tutti sono obbligati a lunghe e faticose marce per procurarsi l’acqua. L'amministrazione locale non riesce a intervenire per mancanza di mezzi e fondi. Nei vari settori, andranno posati dei tubi per centinaia di metri, con varie fontane, a seconda delle esigenze. Sono zone impervie. La gente partecipa assicurando lo scavo dove saranno posati i tubi, porterà sabbia, pietre e acqua per la costruzione delle fontane e aiuterà al trasporto. Il resto (tubi, colla, cemento, manodopera, rubinetti e accessori) saranno garantiti dai fondi del progetto. Il preventivo di spesa è di circa 12.000,00 euro. Grazie per i vostri contributi.
A Douala, in Camerun, la nuova parrocchia dei saveriani, Gesù Liberatore, alla periferia nord della città, è in una zona di frontiera (diocesi di edea), sulla via da Douala a Yaoundé. si tratta di un territorio cosmopolita, con artigiani e piccoli agricoltori. la situazione sociale, però, non è delle migliori, le sfide sono numerose e i bisogni della popolazione urgenti: promiscuità, disoccupazione, educazione, delinquenza minorile. i saveriani hanno pensato di costruire un centro sociale polivalente per la formazione di bambini, adolescenti, giovani e anziani, responsabili di gruppi e associazioni, per la preparazione pedagogica degli insegnanti; per la promozione della socializzazione e della vita insieme, della solidarietà e della partecipazione di tutti al volontariato sociale;il progetto prevede almeno dieci aule scolastiche, un salone e quattro uffici. il costo totale è di 35.000,00 euro, con un contributo locale di 5.000,00 euro.
In futuro, il centro sociale polivalente, potrà diventare una scuola materna ed elementare, perché queste ancora non ci sono in questa parte della città, contribuendo alla crescita culturale ed economica della popolazione.
Progetto p. André Semeni sx.
In Congo RD, e in particolare a Bukavu, l’apparenza inganna. La popolazione sembra più ricca, il commercio mette la città in movimento. Le Ong umanitarie sono tante e trovano progetti da finanziare. La realtà, però, è un’altra. I poveri sono più numerosi di prima e il fenomeno dei ragazzi di strada è il segno più evidente. Di giorno, si mescolano agli altri negli incroci stradali e nei mercati, ma la notte si trovano in alcuni punti della città e puoi distinguerli chiaramente. Sono bambine e bambini dai 6 ai 12 anni malvestiti, malnutriti, a volte abusati e certamente destinati al banditismo. I saveriani hanno deciso di muoversi per ridare loro dignità. Li ospitiamo in una casa, che significa anche dare affetto, amicizia e sicurezza. Inoltre, cerchiamo di assicurare una formazione scolastica e una specializzazione professionale.
Abbiamo affittato una casa con 15 letti a castello e accolto già tanti bambini cui diamo da mangiare ogni giorno. In più, è stato organizzato l’inserimento scolastico. Poi, con prudenza cerchiamo di entrare in contatto con le famiglie, per poter aiutare i bambini a casa loro. Per ora, ci siamo riusciti con tre bambini. La gestione completa dei ragazzi per un anno ha un costo di circa 25.000,00 euro.
Amato Sebastiano
Nella quasi totalità degli ospedali del Paese non esiste l’ortopedia e, dove è presente, i costi sono troppo elevati. In caso di incidente, una persona ha 40 ore per poter ricevere assistenza dall’unico ospedale che ha la traumatologia, ovvero quello di Emergency a Freetown. Passate 48 ore, i malati non sono più ammessi e rischiano di trascinarsi un handicap tutta la vita. I saveriani e la diocesi di Makeni intendono facilitare l’accesso alla chirurgia ortopedica presso l’Holy Spirit Hospital di Makeni, in modo che tutti possano ricevere cure adeguate. Ciò si concretizza grazie a un gruppo di volontari italiani (medici, infermieri e fisioterapisti), coordinati da S.O.S. Ortopedia, associazione di volontariato di Parma. Ogni anno arrivano a Makeni per 4 settimane, a proprie spese. Per medicinali, materiale di laboratorio e personale infermieristico locale, servono circa 7.000 euro l’anno. Grazie per il vostro contributo.
Mons. Natale Paganelli
A Bukavu, si sta completando la casa per i sordomuti che non hanno famiglia, con aule per il lavoro e la formazione. Restano da sistemare porte, finestre, imposte, oltre all’arredamento interno con le macchine da cucire per le ragazze e gli attrezzi di falegnameria per i ragazzi. Il preventivo di spesa è di 26mila euro. Grazie a chi ha aiutato finora a dare speranza ai sordomuti di Bukavu.
A Panzi, la scuola professionale Shule la Kisermala ospita una quindicina di ragazzi ogni anno. Imparano un mestiere per star lontano da una vita di vagabondaggio e banditismo. Un bravo maestro insegna loro a realizzare diversi manufatti. Alla fine dell'anno, ricevono un attestato di frequenza e sei attrezzi per avviare il proprio laboratorio nel quartiere dove abitano. Chiediamo sostegno per continuare a finanziare la scuola, che sta dando ottimi risultati.
Franco Bordignon e Nicola Colasuonno
A Buenaventura, i saveriani sono impegnati a lottare contro l’analfabetismo, una delle manifestazioni della povertà che maggiormente affligge la società. È una situazione nella quale vive, attualmente, la maggior parte delle persone, di differenti provenienze. In particolare, cerchiamo di aumentare il livello educativo dei residenti nel quartiere Bolivar, attraverso uno spazio opportuno dove organizzare corsi di formazione umana e professionale. Gli ambienti ora hanno bisogno di ristrutturazione. I tre saloni utilizzati abitualmente vanno resi luminosi e attrezzati del mobilio e materiale necessari: sedie, scrivanie, lavagne, proiettore video, computer, ventilatori e una piccola biblioteca. Inoltre, vorremmo dotare la struttura di un adeguato servizio sanitario, adattando la funzionalità dell’acquedotto. La ristrutturazione di questi locali è alla base dell’offerta educativa che aiuti lo sviluppo e la formazione umana di bambini e adolescenti.
I lavori richiedono una spesa di 25.000 euro (poco più di 8.000 euro per ciascun salone, che potrebbe essere diviso per creare due aule).
Alessandro Feruglio
Il distretto di Mutarara il clima è secco, con poche precipitazioni anche nella stagione delle piogge. La vegetazione è quella tipica della savana. Gli abitanti sono circa 170mila, tutti bisognosi di avere accesso all’acqua. In questi anni, abbiamo percorso tutto il territorio della parrocchia di Charre, vasto e con le comunità molto sparpagliate. Vediamo la gente cercare acqua in luoghi insalubri (pozzanghere, acqua stagnante) o percorrere molti chilometri con tutti i rischi del caso.
L’obiettivo è costruire 6 pozzi in quattro luoghi. Il primo per la scuola secondaria e i convitti di Charre; il secondo per la località di Manjale, un villaggio dove la gente prende l’acqua nei ruscelli che si formano con l’acqua piovana. Il terzo e il quarto a Baue, cittadina di circa 3.500 abitanti, che ha appena un pozzo con pompa elettrica sommersa e due pozzi semplici. Gli ultimi due a Doa (7mila abitanti), una delle nostre zone pastorali più lontane e quella con più carenze di strutture e infrastrutture. Il progetto totale prevede un costo di 26.000,00 euro.
Per il maltempo, cinque scuole gestite dai saveriani sono state danneggiate (tetto lesionato o scomparso, vedi foto). Le scuole non sono in muratura e le più fragili sono letteralmente volate via. Si trovano a Godaipur e Komlapur, località nel distretto di Satkhira, sud-ovest del Bangladesh. La scuola di Khazra è stata spostata e momentaneamente ricollocata nella veranda della casa di una maestra. Queste strutture, semplici e povere, servono alla popolazione Rishi, ex fuoricasta tradizionalmente dediti alla scuoiatura e lavorazione delle pelli. I Rishi ancora oggi sono emarginati. Le scuole cercando di elevare il livello di scolarizzazione. Si definiscono “scuolette” perché sono luoghi di doposcuola, gestiti da maestri Rishi. Lo stesso aiuto serve per la zona di Chuknagar, anch’essa colpita da una forte ondata di maltempo. Il preventivo di spesa totale ammonta a 5.000 euro.
I bambini di strada (Tokai) della zona urbana di Dhaka, in Bangladesh, non hanno accesso gratuito al servizio per la salute. Il contesto di degrado sociale (violenza, abbandono, abusi, solitudine e mancanza di conoscenza) e ambientale (ferrovia e discariche) li espongono a incidenti e a malattie. La costituzione di un’unità pediatrica mobile offre a questi bambini un servizio professionale, competente e completo; inoltre diffonde informazioni utili per la prevenzione di molte malattie. La clinica mobile, attiva in varie zone due giorni la settimana, richiede personale e materiale, ma soprattutto di essere sostenuta ogni anno, in collaborazione con la Tokai Unnayan Society (no profit creata da un gruppo di ex-tokai). La gestione annuale costa circa 32.000 euro l’anno. Chiediamo il vostro contributo.
L'associazione “Santi Damien et Camille” di Bafoussam, in Camerun gestisce il Centro di accoglienza, di formazione e inserimento sociale per ragazzi portatori di handicap e cerebrolesi. Desidera costruire una pompa per l'acqua potabile e multiuso, nel terreno di loro proprietà, nella periferia della città.
La pompa, momentaneamente manuale, ma in un secondo tempo elettrica, fornirebbe acqua per la coltivazione del campo, per il Centro e per le famiglie del vicinato, oltre che per le future costruzioni-abitazioni dell'associazione. L'installazione della pompa richiede lo scavo di un pozzo, profondo 22 metri, protetto e assicurato da 42 forme in cemento che ne assicurano la stabilità.
Il preventivo per l’installazione della pompa è di 4.500 euro; la spesa complessiva che comprende anche un magazzino è di 8.500 euro. Vi saluto e vi ringrazio, a nome di tutti i membri dell'associazione.
Nel villaggio Mongo Bendugu, in Sierra Leone, a pochi chilometri dal confine con la Guinea, i saveriani desiderano rilanciare il settore agricolo. La scarsa tecnologia e la grandissima mole di lavoro manuale (specie a carico di donne e bambini) ha fatto riflettere un gruppo di parrocchiani. Il progetto comprende due fasi: acquisto dell’attrezzatura per processare il riso, conservarlo ed essiccarlo in una struttura da costruire; istruzione del personale e inizio della lavorazione. Il 10% del prodotto rimarrà in sede e questo aiuterà nel proseguimento del progetto in futuro.
L’obiettivo primario è potenziare la produzione di cibo comunemente mangiato e aiutare il maggior numero di famiglie a coltivare la terra e ridurre il periodo di carestia. Trascorsa la fase d’avvio (1 o 2 anni), l’obiettivo finale è l’autosufficienza del piano. Per avviare il tutto, servono circa 10mila euro.
fr. Bruno Menici sx.
La parrocchia St. Bernard di Kinshasa, da tempo, è impegnata nella scolarizzazione dei ragazzi della zona. Il quartiere è sorto su terreni paludosi, regolarmente inondati in occasione delle grandi piogge. La parrocchia si è quindi impegnata a costruire e a gestire una scuola al centro del quartiere (dove sorge anche la chiesa).
Il complesso St. Bernard conta attualmente 1.089 alunni (181 scuola materna; 675 elementari; 233 secondaria). La sfida maggiore consiste in un insegnamento il più possibile di qualità per non compromettere il futuro di questi ragazzi. L’obiettivo è continuare nella tradizione della scuola, prendere a carico un certo numero di orfani e di ragazzi più poveri (in difficoltà nel pagare le rette), formare gli insegnanti, curare la manutenzione della scuola e acquistare il materiale didattico. Per fare tutto questo servono circa 6.500 euro all’anno. Infatti, il progetto, per il momento, è articolato su una durata di tre anni.
Responsabile del progetto p. Rino Benzoni, sx
A Kilomoni (Uvira), una decina di bambini/ragazzi necessitano di cure con psicofarmaci, tra cui antiepilettici. Questi bambini si recano con i loro genitori presso il Centro SOSAME, gestito dai "Frères de la Charité" di Mulongwe-Uvira. A settembre 2017 è stato chiesto ai genitori di pagare il 50% del costo totale delle cure. Così, la maggior parte di loro non si è più presentata a ritirare le medicine per mancanza di disponibilità economiche. Ma, una volta iniziata la terapia, non si può interromperla improvvisamente e senza il parere del medico. Se ciò avviene, il rischio per il paziente è grande. Per questo motivo, abbiamo deciso di pagare il 100% delle spese mediche (visite, farmaci ed esami clinici). I bambini hanno già ripreso il trattamento farmacologico a loro indispensabile.
Il costo di cure e farmaci per tutti i bambini coinvolti è di 1.500 € annui, ripetibile per gli anni prossimi. Chiediamo il vostro sostegno. Grazie!
Paolo Galli, sx
A Bukavu, nella Repubblica Democratica del Congo, le persone sordomute vivono ai margini della società, spesso vengono abbandonati dalle proprie famiglie poco dopo la nascita. In particolare, nell’area in cui sono presenti i missionari saveriani, ci sono numerose persone sordomute e sul territorio non sono presenti strutture di accoglienza in cui possano ricevere le attenzioni di cui necessitano. Molti di loro durante l’infanzia hanno frequentato il Centro Heri Kwetu a Bukavu, un centro educativo per bambini e giovani disabili. Qui, i ragazzi sordomuti possono imparare a parlare, a leggere ed a scrivere, ma una volta che raggiungono la maggiore età, non possono più frequentare questo centro, rischiando di essere esclusi dalla società.
Lo stato congolese non eroga servizi di assistenza, sostegno e inclusione sociale per le persone con disabilità, che rappresentano una tra le categorie più svantaggiate ed emarginate della società.
Il progetto prevede la realizzazione di un centro per l’accoglienza di persone sordomute. Nel centro saranno presenti 30 posti letto e 94 persone sordomute potranno frequentare i laboratori di taglio, cucito, ricamo e falegnameria ed i corsi di alfabetizzazione.
Per terminare la costruzione serviranno circa 25.000 euro.
Responsabile del progetto è p. Franco Bordignon, sx e l'operatore Juvenal Mganda
Nelle missioni saveriane di Nefa e Bafoussam, in Camerun, siamo alle prese con un problema concreto e sempre più urgente. Dobbiamo affrontarlo il prima possibile. Infatti, non abbiamo una fornitura sufficiente e regolare di acqua potabile per l’approvvigionamento di scuole, case e sale per incontri. È una difficoltà penosa, soprattutto per gli allievi che sono costretti a venire a scuola con la loro bottiglietta d’acqua, che spesso non basta. In più, non possono utilizzare convenientemente i sanitari. I gruppi che si riuniscono qui per diverse ragioni, lavorano con difficoltà.
I tecnici che abbiamo contattato ci hanno risposto che la soluzione sarebbe una trivellazione con pompa sommersa, dato che, nel sottosuolo l’acqua è presente. La trivellazione, la pompa, i vari tubi e i lavori in generale richiedono una spesa di circa 12mila euro (seimila euro per pozzo). Ci rivolgiamo, dunque, alla vostra generosità per realizzare questo piccolo sogno. Grazie.
Dall’indipendenza (1971), le popolazioni della regione Chittagong Hill Tracts, a sud-est del Bangladesh, combattono per ottenere una propria autonomia. Oggi la situazione non è molto cambiata: l’area resta sotto il controllo dei militari, le vie di comunicazione sono limitate, in molti villaggi non ci sono scuole e medici.
Con il sostegno di Caritas Italiana e di altre ong locali, i saveriani hanno stabilito alcuni Centri di accoglienza per ragazze e ragazzi orfani, lungo il confine con il Myanmar. Il Centro di Ramu dal 1991 accoglie orfani, ragazzi e ragazze di diversa provenienza etnica, tutte minoranze buddiste. Oltre che all’educazione scolastica, la formazione si propone di far maturare persone capaci di affrontare la vita in un paese a maggioranza musulmana.
La decisione del governo di estendere la scuola primaria da cinque a otto anni, obbliga anche il Centro ad adeguarsi alle nuove disposizioni. Servono arredamenti per allestire una classe in più all’anno (tavoli, banchi, sedie, lavagne, armadi, computer, materiali scolastici), per un totale di 5.000 euro.
Panzi è l'ultima periferia sorta a sud di Bukavu, capitale del Sud Kivu, in Congo, durante e in seguito alla lunga guerra che ha devastato l'est del Paese.
Il quartiere è sprovvisto di infrastrutture indispensabili per una vita degna. Le case/baracche sono addossate le une sulle altre, lungo le scarpate ripide delle montagne, fino alle soglie del fiume Ruzizi. Luce poca, acqua potabile rara, eccetto quando il Signore fa piovere.
La maggior parte della popolazione è composta di giovani (da 0 a 25 anni sono oltre il 60%). Non c’è una struttura per accoglierli, formarli, prepararli alla vita, trovare un lavoro, formarsi una famiglia senza farsi sfruttare da coloro che ne approfittano.
Per questo i saveriani stanno allestendo un “Centro giovani”, capace di accoglierli attraverso attività sportive, culturali, religiose, civiche, intellettuali. In particolare, si sta strutturando una vecchia cascina per creare spazi sufficienti, approfittando del terreno circostante che favorisce incontri di migliaia di persone. Formare un giovane è formare una società. Il costo dei lavori ammonta a 40mila euro.
Da cinque anni sono in Sierra Leone per continuare il lavoro missionario iniziato nel 1950 da mons. Azzolini e portato avanti da tanti miei confratelli saveriani.
Sono indonesiano e ora mi trovo nella missione di Mongo Bendugu, insieme a fratel Bruno Menici e p. Adolfo Khasa (congolese), tre saveriani di tre continenti diversi… figli di san Guido Conforti.
La nostra missione è la più distante da Makeni ed è raggiungibile solo dopo 5-6 ore di jeep attraverso strade difficili e pericolose. Nel nostro distretto ci sono tre scuole elementari (Senekoro, Tilikoro e Tuba), le più lontane, che hanno bisogno di manutenzione: rifare il tetto, riparare i pavimenti, ritinteggiare i muri, rinnovare i banchi. Tutto questo per offrire alle scuole un po’ di dignità e ai maestri-studenti la voglia dell’educazione, che è anche uno dei mezzi più evidenti della nostra evangelizzazione.
Per il progetto di ristrutturazione servirebbero 10.000 €. A nome anche dei nostri piccoli studenti delle scuole, vi ringraziamo già da ora per la vostra generosa e fraterna bontà.
p. Francis Xavier Sudarmanto, sx - Mongo Bendugu, Sierra Leone
I saveriani in Congo dal 1958. Hanno collaborato con la gente allo sviluppo sociale, culturale e sanitario di tanti luoghi. I giovani sono tanti e hanno bisogno di formazione; è necessaria una preparazione adeguata. In Congo, il governo non mantiene scuole, studenti e professori. Il tutto è a carico delle famiglie.
Uno studente che ha ottenuto il diploma, ha bisogno di altri cinque anni di studio per arrivare alla licenza nei vari settori. E il percorso fino alla licenza costa duemila euro l’anno.
Facciamo appello a quanti negli anni addietro ci hanno aiutato per costruire le infrastrutture di cui la società aveva di bisogno. Veniteci ancora in aiuto per offrire un’istruzione completa ai giovani che domani saranno l’asse portante del Paese.